martedì 31 maggio 2016

TECNOLOGIE DEL LEGNO - MATERIALI - LEGNO MASSICCIO

Il legno massiccio è il materiale che si ottiene dalla lavorazione del tronco.
Questo materiale, come già detto, è il più pregiato nell'industria del legno e, pur essendo il materiale più antico utilizzato dall'uomo, ha caratteristiche che lo rendono ancora estremamente competitivo rispetto ad altri materiali anche sintetici.
Le sue caratteristiche intrinseche derivano dalla composizione dei suoi tessuti ma in questo post non affronterò in maniera approfondita le caratteristiche istologiche e strutturali del legno ma andrò ad individuare quelle che sono le caratteristiche principali da considerare per poter lavorare in maniera corretta questo materiale, estremamente pregiato anche nelle specie più povere.

Le caratteristiche fondamentali del legno massiccio sono sette:

- ottime prestazioni meccaniche, leggero e resistente;
- basso consumo di energia per la lavorazione;
- facile smaltimento a fine vita;
- alta anisotropia;
- ottimo isolante naturale;
- igroscopicità;
- estrema variabilità.

Queste caratteristiche sono fondamentali e andremo ad analizzarle una per una.


OTTIME PRESTAZIONI MECCANICHE

Il legno, nonostante la sua densità estremamente variabile e la sua leggerezza è un materiale con una resistenza sia in compressione che in trazione che in flessione estremamente elevata, in alcuni casi anche superiore a materiali metallici.
Le proprietà meccaniche sono elevate anche se il legno ha il difetto di avere una zona di rottura estremamente ridotta.
Infatti, come tutti sappiamo, il legno si deforma facilmente ma raggiunge un punto di rottura in maniera improvvisa e drastica andando a rompersi improvvisamente.

BASSO CONSUMO DI ENERGIA PER LA LAVORAZIONE

Per produrre e lavorare un m3 di alluminio si libera nell'aria 22000 kg di CO2, per lavorare la stessa quantità di legno solamente 15 kg.
Inoltre il legno non richiede energia per la produzione anzi immagazzinando nei suoi tessuti circa 6 kg di CO2 al giorno è facile capire quindi come il bilancio energetico sia favorevole al legno.
Eliminando CO2 dall'ambiente e liberandone una quantità esigua nell'aria durante la lavorazione questo materiale può essere considerato il materiale con il minor impatto energetico nell'industria moderna.

FACILE SMALTIMENTO A FINE VITA

Ogni materiale, alla fine della sua vita utile, deve essere smaltito andando ad impattare nel minor modo possibile sull'ambiente circostante e soprattutto impiegando meno energia possibile per la sua distruzione.
Il legno è un materiale che facilmente si può smaltire, può essere macinato e riutilizzato per creare pannelli truciolari, pannelli di fibre o pannelli a scaglie, può essere ridotto in pellet ed utilizzato per il riscaldamento oppure può essere bruciato per creare energia utile al riscaldamento ad esempio delle abitazioni.

ALTA ANISOTROPIA

Il legno è un materiale anisotropo ossia la sua lavorabilità dipende moltissimo dalla direzione delle sue fibre.
In un tronco possiamo individuare tre direzioni fondamentali, quella longitudinale, quella radiale e quella tangenziale.
A seconda di come si applica un carico o di come si lavora un pezzo di legno massiccio si ottengono risultati qualitativamente molto diversi.
Questo è un punto a sfavore per questo materiale, soprattutto se paragonato con un materiale come il ferro o l'alluminio.

OTTIMO ISOLANTE NATURALE

Il legno è un materiale isolante estremamente prestante.
Andando ad analizzare il K termico del legno vediamo che si colloca facilmente tra i migliori materiali sintetici.
A differenza però di questi ultimi, come già detto, l'energia per produrlo è molto inferiore e il suo smaltimento a fine vita estremamente più semplice.
Se andiamo ad abbinare il legno a materiali come il sughero o la fibra di legno andiamo ad ottenere pareti con prestazioni elevate che possono facilmente portare un edificio in classe A o addirittura renderlo passivo.

IGROSCOPICITA'

Il legno è un materiale che subisce moltissimo l'influenza dell'umidità.
L'umidità porta ad avere movimenti del materiale massiccio anche dopo molti anni dal taglio e dalla lavorazione.
L'acqua presente nell'ambiente viene assorbita dal legno andando a gonfiarsi oppure viene rilasciata andando a restringersi.
Questo spiega in maniera molto semplice i famosi movimenti del legno.
L'umidità non è un fattore da trascurare in quanto può compromettere totalmente o parzialmente la funzionalità di un manufatto.
Una corretta stagionatura ed un perfetto trattamento delle superfici con vernici preserva il manufatto e lo rende prestante negli anni.

ESTREMA VARIABILITA'

Il legno massiccio può presentare estrema differenza nei tessuti che lo compongono anche in zone vicine.
Questa differenziazione dipende moltissimo dal luogo di provenienza, dall'ambiente in cui cresce l'albero, dal terreno su cui la pianta nasce e si sviluppa, da agenti esterni come parassiti o eventi atmosferici.
I nodi presenti nel tessuto creano zone in cui la lavorabilità può anche essere compromessa a causa della densità elevatissima.
Altri fattori di variabilità possono derivare dall'appartenenza del legno a diverse specie legnose, all'appartenenza alla famiglia delle conifere o delle latifoglie o alla differenziazione tra durame ed alburno.

Queste caratteristiche, in positivo o in negativo, rendono il legno un materiale unico ed inimitabile e non possono essere trascurate se si vuole produrre un manufatto durabile nel tempo, stabile e prestante.

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